20 Marzo 2023

LITI PENDENTI, PARLA LA DOGANA

La legge finanziaria 2023 ha stabilito, con intenti semplificativi e di pace fiscale, la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti alla data del 1° gennaio 2023, comprendendovi anche quelle che vedono parte l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Che, ora, ha chiarito la propria posizione, approvando i modelli di istanza.

Attribuzione della controversia alla giurisdizione tributaria; qualità di “parte”, nella controversia, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; pendenza della controversia alla data del 1° gennaio 2023; domanda da parte del soggetto che ha proposto l’atto introduttivo del giudizio o di chi vi è subentrato o ne ha la legittimazione; pagamento di un importo stabilito in base al valore della controversia: questi i presupposti necessari per poter accedere all’istituto della definizione agevolata delle controversie doganali. In una circolare di 24 pagine, pubblicata lo scorso 14 marzo, l’Agenzia chiarisce la propria posizione in ordine a tutti i requisiti oggetto della previsione normativa, mentre con Determinazione Direttoriale di pari data approva i modelli da utilizzare per la presentazione dell’istanza.
Confermata (e non poteva essere altrimenti…) l’esclusione dall’agevolazione delle controversie aventi ad oggetto le risorse proprie tradizionali (ovvero il dazio, in tutte le sue configurazioni) e l’Iva all’importazione; tuttavia, qualora il contribuente versi integralmente, prima della scadenza per la richiesta di definizione agevolata, i tributi non agevolabili in causa, potrà poi presentare un’unica istanza per “controversia relativa esclusivamente alle sanzioni collegate ai tributi”, ottenendo i benefici almeno per l’aspetto sanzionatorio. Sempre che l’istanza non sia bocciata entro il 31 luglio 2024…

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