23 Marzo 2023

MANUTENZIONI SU IMBARCAZIONI DA DIPORTO EXTRA-UE

Il regime di ammissione temporanea consente l’introduzione nel territorio unionale, in esenzione dai dazi, di mezzi di trasporto immatricolati in un Paese terzo, di proprietà e utilizzati da un soggetto non stabilito nella UE e riesportati entro termini temporali predefiniti. Gli interventi di manutenzione su tali beni possono considerarsi non imponibili ai fini Iva?

Un soggetto residente in uno Stato extra-UE introduce nel territorio doganale unionale la sua imbarcazione, registrata anche al di fuori dell’Unione europea ed utilizzata per fini esclusivamente privati di diporto e la assoggettata ad interventi di manutenzione ordinaria in un cantiere italiano. I cantieri interpellati forniscono preventivi comprensivi di Iva, mentre il soggetto extra-UE, considerando il vincolo dell’imbarcazione al regime dell’ammissione temporanea chiede la non imponibilità delle operazioni: è corretto, chiede all’Agenzia delle Entrate? La quale ricorda come il legislatore Iva, nell’inserire nell’art. 9, comma 1, n. 9), l’esplicito riferimento all’art. 176, TULD, non abbia subordinato l’applicazione del regime di non imponibilità ad uno specifico regime doganale, ma abbia inteso individuare i trattamenti che possono fruire, al ricorrere di specifiche condizioni, del regime di non imponibilità.

Quindi, godono di quest’ultima le prestazioni di servizi ex art. 176, TULD (tra le quali, la manutenzione ordinaria), eseguite su beni di provenienza estera non ancora definitivamente importati. Attenzione: i beni vincolati al regime dell’ammissione temporanea non possono subire variazioni, ad eccezione del loro deprezzamento normale dovuto all’uso che ne è fatto: quindi, sì a manutenzioni ordinarie non imponibili Iva, no ad interventi estetici non conseguenti all’uso del bene.

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