28 Aprile 2022

CONTROLLI UK? NE RIPARLIAMO NEL 2023

Ci risiamo. Con uno statement di Mr. Jacob Rees-Mogg, Minister for Brexit Opportunities and Government Efficiency, pubblicato questa mattina, il governo inglese ha deciso di rinviare ancora i controlli sulle merci in importazione, che la dogana britannica avrebbe dovuto attuare dal prossimo 1° luglio. La parola passa, ora, alla UE.


“Quando il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea, abbiamo riguadagnato il diritto di gestire i nostri confini in un modo funzionale per la Gran Bretagna. Ciò include il modo in cui gestiamo nel nostro Paese le importazioni dall’estero. Le imprese britanniche e le persone sono quotidianamente colpite dall’aumento dei costi causato dalla guerra russa in Ucraina e dai prezzi dell’energia. Sarebbe, quindi, sbagliato imporre nuovi oneri amministrativi e rischiare interruzioni nell’attività dei porti e nelle catene di approvvigionamento. I restanti controlli sulle importazioni delle merci provenienti dalla UE non saranno più introdotti quest’anno, facendo risparmiare alle imprese britanniche fino a 1 miliardo di sterline di costi annuali”. Prima le difficoltà di adattamento alla Brexit, ora la guerra in Ucraina e i costi energetici: le giustificazioni (?) per non controllare in dogana, non finiscono mai. Di controlli sanitari, fitosanitari, di requisiti di sicurezza delle dichiarazioni di importazioni se ne riparlerà nel 2023. Forse. Perchè da qui a fine anno, senz’altro qualche altro avvenimento turberà la tranquillità britannica. La UE pensa di continuare a protestare, al più minacciare o si deciderà a utilizzare quei (pochi, invero) strumenti a disposizione per una effettiva parità di condizioni con UK?

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