01 Febbraio 2022

QUANDO IL COMMERCIO AIUTA LA PACE

Il commercio globale per scongiurare la globalità dei conflitti (militari)? Ovvero, possono gli accordi commerciali, garantendo maggiore prosperità e ricchezza diffusa, costituire un ausilio alla politica tradizionale per allontanare l’inquietante fantasma di guerre e rivolte? L’AfCFTA docet.

Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, da tutti conosciuto, semplicemente, come Montesquieu, celebre filosofo e pensatore francese, famoso per essere l’ideatore primo della teoria politica della separazione dei poteri, che tanta fortuna (e più di qualche sfortuna) ha avuto nei secoli a venire riconosceva la pace

quale effetto naturale del commercio: due nazioni che intrattengono scambi commerciali tra loro, ne diventano reciprocamente dipendenti e le esigenze economiche così soddisfatte diverranno la pietra angolare di una duratura alleanza. L’African Continental Free Trade Area potrebbe costituire l’applicazione moderna di una teoria settecentesca. E’ impresa ardua separare l’idea di commercio da quelle di guerra e di pace, se i conflitti trovano la loro finta giustificazione in ragioni economiche. Ridurre le barriere commerciali e tariffarie e rimuovere gli ostacoli internazionali al commercio per togliere ragioni ai sostenitori delle guerre; in questo senso, l’AfCFTA è uno strumento fondamentale per la crescita dell’Africa. Il più grande mercato potenziale al mondo merita una pace duratura, impegnarsi per raggiungerla garantisce ricchezza e prosperità a tutti.

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