30 Dicembre 2021

SUPPLY CHAIN SICURA? CI PENSA LA UE

La Commissione europea ha in programma di presentare, nella primavera del prossimo anno, una proposta per garantirsi il potere di assicurarsi forniture durante una crisi, considerata la vulnerabilità manifestata dalle supply chains delle aziende unionali non solo nel corso della crisi pandemica e la manifesta dipendenza dal fattore asiatico.
La preoccupazione? Il 98 per cento dei 17 elementi chimici che costituiscono i metalli delle terre rare, di cui l’economia unionale necessita per le più svariate applicazioni industriali, proviene dalla Cina, Paese dal quale importiamo anche magnesio, sempre più carente e la cui mancanza potrebbe creare seri problemi all’industria aeronautica, elettronica e dell’automotive. La risposta? Un toolbox di
misure, attivabili dagli organismi unionali, per garantire la sicurezza delle supply chains durante i periodi di crisi. In cosa possa consistere un siffatto toolbox e quale veste normativa possa assumere, non è dato, al momento, saperlo; la fantasia degli interpreti presagisce controlli sulle esportazioni e un generico “potere di informazione”, che consentirebbe ai servizi comunitari di monitorare produzione, scorte e catene di approvvigionamento delle aziende unionali. E potrebbe includere anche “misure a medio e lungo termine per affrontare le dipendenze strategiche strutturali, diversificare le fonti di approvvigionamento e aumentare le capacità industriali della UE” (parole di Thierry Breton, Commissario per il mercato interno). Il tutto per ridurre la dipendenza dalla Cina? E le cause di crisi interne al mercato unionale? Un pericoloso nemico in casa…

Copyright © 2021 · Overy S.r.l. · all rights reserved - È vietata la copia e la riproduzione di contenuti e immagini | Privacy Policy | Cookie Policy